Ritrovare la concentrazione: un viaggio di connessione e silenzio

Troppi stimoli!

Mi sono connessa al “campo” per trovare, anzi per incontrare, la concentrazione.

In un mondo in cui siamo costantemente assediati da stimoli (aggiornamenti, stati, notifiche ecc.), a volte può sembrare impossibile distogliere lo sguardo dallo schermo. In questo ambiente il semplice atto di concentrarsi può sembrare un’impresa titanica. Per me di sicuro  😀

Come molte persone mi ritrovo persa nello scroll compulsivo della bacheca di qualche social, oppure immersa nella lettura delle ultime news, incapace di staccarmi.

E così un bel giorno, a causa di tutto questo caos interiore, quello che avevo programmato come un esercizio di scrittura libera iniziava già in ritardo di 30 minuti. Che sconforto!

Riconnettersi con il “campo”

Ho deciso di affidare le mie speranze al campo, una pratica che mi ha aiutato a ritrovare la centratura e a tornare dentro me stessa.

Questo processo, indipendentemente dalla finalità (puoi connetterti al campo virtualmente per qualsiasi cosa, anche per migliorare le tue skills!) inizia sempre con la delimitazione del campo.

Molto semplicemente, si tratta di srotolare sul pavimento una corda (sciarpa, banda elastica ecc. lunga almeno 1 mt direi) che vada a delineare il confine tra mondo esterno e mondo interno, tra mondo visibile e invisibile, tra le cose della quotidianità e questa dimensione “altra” ormai dai più denominata campo (o campo morfico).

La pazienza è la chiave

L’esperienza mi ha insegnato che la pazienza è fondamentale in questo processo. All’inizio sembra che non succeda nulla. Ma se rimango calma e salda nel mio proposito, dopo un po’ le cose iniziano a muoversi da dentro al campo.

Il corpo entra in risonanza

Solitamente all’inizio è un continuo sbadiglio, segnale che il corpo sta cercando di adattarsi alla nuova situazione. Mi capita ogni volta.

Magari mi viene anche da dondolarmi da un piede all’altro, muovere le braccia, spesso mi giro su me stessa, cammino, guardo fuori.

Ma in quella occasione specifica mi è venuto istintivo di fare il contrario. Ovvero ho cominciato a portare silenzio non solo nella mente, ma anche nel corpo.

Ho calmato tutti quei movimenti non necessari, ho rallentato persino il respiro. Mi sono ritrovata ferma immobile, immersa nel silenzio della casa!

Dall’agitazione alla calma

Questo mi ha aiutato a creare uno stato di quiete, sia dentro che fuori di me. Ho avvertito grande tranquillità, come una sorta di centratura che ha attutito il “ronzio” degli stimoli esterni.

Calma e massima centratura!

Recupero dell’energia

Dopo pochi minuti ho attraversato nuovamente la linea di demarcazione per uscire dal campo e ritornare alle mie incombenze.

Mi sentivo diversa, rinvigorita ma rilassata, come se avessi riacquistato una mia energia personale che prima mi sembrava come “mangiata” dall’esterno.

Questo stato di calma interiore era molto nitido a livello di percezione, un evidente ritorno alla concentrazione e al centro che avevo perso.


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