Un’ora con l’organo: primi passi e impressioni

Suonare l’ORGANO in chiesa: finalmente ci siamo!

Oggi è stata una mattinata un po’ diversa per me. Dopo il solito “giro posta” per spedire alcuni libri, anziché rientrare e sedermi al pc come faccio ogni giorno, ho trascorso un’ora in compagnia dell’organo della chiesa parrocchiale del mio paese.

La foto che vedi qui sotto è stata scattata inquadrando lo specchio sopra l’organo, diciamo per immortalare in modo simpatico la mia prima esplorazione di questo strumento.

A dire il vero, ero già salita qui su la scorsa primavera assieme alla giovane organista ufficiale, Aura, che molto gentilmente mi aveva dato alcuni ragguagli su come approcciarmi allo strumento.

Purtroppo però, con i primi caldi l’organo aveva cominciato a manifestare una serie di problemi che l’avevano reso insuonabile, tanto che lei stessa durante la messa utilizzava solo l’organo elettronico posto di fianco all’altare.

Problemi che però a un certo punto sono scomparsi da soli (misteri organistici!!)… e quindi eccomi qua 😀

Non è un organo imponente come quelli delle grandi città, ma ha il suo carattere e nella quiete della chiesa deserta il suono ha un’energia tutta sua.

Mi sono dedicata a esercitarmi un po’ suonando vari pezzi organistici, alcuni contenuti in un piccolo metodo per principianti che ho trovato online, e anche se non ho ancora ben chiaro come funzionano tutti i registri, è stato stimolante sperimentare le varie combinazioni e sentire come i vari suoni riempivano lo spazio.

Diciamo che se sei di natura timida (come la mia) e l’idea di metterti in mostra suonando a volume elevato ti mette a disagio, beh, con l’organo questo “complesso” svanisce in un attimo. È vero che ti trovi là in alto, un po’ distante da tutti, ma che tu lo voglia o meno, l’organo fa sentire forte la sua voce!

Per realizzare una buona esecuzione avrò bisogno di pratica e approfondimento, ma è stata comunque una bella introduzione. Nonostante la mia inesperienza, infatti, quest’oretta mi ha dato modo di apprezzare la ricchezza sonora che questo strumento così complesso può offrire.

A livello di repertorio c’è davvero tanto da esplorare, e sono sono curiosa di vedere dove mi porterà questo nuovo percorso parallelo (se non di vero e proprio rinforzo!) a quello pianistico che sto già percorrendo.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.